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VULCI: NOTIZIE STORICHE
Vulci fu una delle più grandi città-stato dell’Etruria. Nell'area, intensamente abitata già nel Paleolitico, a partire dall’età del Bronzo sorgono numerosi villaggi la cui progressiva fusione da origine alla grande città etrusca. Sul finire del VII e nel VI sec. a.C. la città estende il suo dominio su un vasto territorio dalla costa tirrenica al lago di Bolsena, fino, probabilmente, al Monte Amiata e alle sue miniere. Nonostante la distanza dal mare (12 km), la città sviluppa i propri commerci anche con la Grecia e l’Oriente, dei quali sono testimonianza i ricchi corredi funebri oggi sparsi nei musei di tutto il mondo. Sono esportati nell’area mediterranea ed europea olio, vino e cereali, assieme ai rinomati bronzi. L'importanza della città di Vulci diviene tale che tracce della sua influenza si rilevano anche nella vita politica di Roma in età regia. Secondo alcuni storici romani Servìo Tullio fu aiutato proprio da due condottieri vulcenti, Aulo e Celio Vibenna, nella conquista del trono di Roma. Nel 474 a.C. tuttavia, la sconfitta della flotta etrusca nelle acque di Cuma contro i Siracusani determina il progressivo decadere dei traffici. Nel 280 a.C., Vulci è sconfitta da Roma ed annessa alla tribù Sabatina, divenendo Municipio romano. Nei secoli che seguono conosce un lento ma inesorabile declino. Sede vescovile nel IV secolo, la città di Vulci viene completamente abbandonata tra il IX e il X secolo a seguito dei saccheggi operati dai pirati Saraceni. Oggi il Museo Archeologico Nazionale di Vulci nel castello della Badia offre tutta una serie di reperti di inestimabile valore archeologico riconducibile a varie epoche della storia di Vulci.
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